Un’agente penitenziaria è stata licenziata per essersi presa cura del bambino di una detenuta

Un’agente di correzione del Mississippi ha fatto una scelta commovente prendendosi cura del bambino di una detenuta, perdendo così il suo lavoro.

Roberta Bell, 58 anni, di Vicksburg, Mississippi, stava lavorando al Louisiana Transitional Center for Women quando ha incontrato Katie Bourgeois.

Bourgeois, una detenuta prossima al rilascio, era incinta e non aveva familiari in grado di prendersi cura del suo neonato.

Quando Bourgeois ha chiesto aiuto a Bell, che stava crescendo cinque dei suoi otto nipoti, Bell ha accettato senza esitazione.

Tuttavia, la sua decisione si è trasformata in una sfida che avrebbe potuto costarle la carriera.

Il supervisore di Bell l’ha avvertita che prendere il bambino sarebbe stato un conflitto di interessi con il suo lavoro. Ma lei è rimasta ferma nella sua decisione.

“Ho detto che se l’ospedale mi chiama per venire a prendere quel bambino, lo prenderò”.

Fedele alla sua parola, quando la chiamata è arrivata, Bell è stata licenziata dal suo lavoro.

Il bambino, chiamato Kayson, condivide un nome con uno dei nipoti di Bell, aggiungendo un tocco personale a questa già commovente storia.

La cura di Bell per Kayson è stata immediata e piena di amore. “Ho iniziato a fare foto, ho iniziato a scattare foto”, ha ricordato Bell.

Per due mesi, si è presa cura di lui come se fosse suo, creando un legame che è continuato anche dopo che sua madre, Bourgeois, è stata rilasciata e si è riunita con lui il 4 luglio.

La storia di compassione di Bell si è diffusa rapidamente, portando a un’afflusso di sostegno dalla comunità.

Il suo soggiorno era pieno di pannolini e formula per bambini, e ha ricevuto 90.000 dollari in donazioni.

Con questo supporto, Bell ha aiutato un’altra detenuta incinta, dimostrando il suo impegno continuo ad aiutare chi è nel bisogno.

Riflettendo sul travolgente supporto, Bell ha detto: “Dio ha provveduto a così tante cose… Questo è parte del mio ministero che sto per iniziare.”

Ora sta lavorando al “Serenity House”, una casa di transizione per donne che escono di prigione. Questo progetto è un’estensione della sua passione nell’aiutare gli altri e della sua fede nelle seconde possibilità.

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